Erano gli anni ‘90 ma è fresca la sensazione di sedersi di fronte ad uno sconosciuto e non sapere da che parte cominciare il racconto della sofferenza. La rievoco ogni volta che una persona nuova mi confessa “non so da che parte cominciare”.
Ricordo la vergogna, l’imbarazzo, il fiume di parole inaspettato e poi un po’ di sollievo e speranza.
Ricordo quando, qualche anno dopo, ho capito che volevo imparare anche io ad accompagnare le persone a risorgere dalle loro ceneri. Pensavo che aver vissuto nella sofferenza mi avesse irrimediabilmente rotta, scottata, sporcata, dannata.
I pensieri si possono cambiare sai? Ho capito che essere sopravvissuta all’Inferno mi da una marcia in più rispetto a chi non ci è mai stato. Sono tutt’altro che perfetta, un essere umano come te. Per anni ho ripetuto come un mantra alle persone che seguivo in consulenza “io non ho la bacchetta magica” eppure poi ho cambiato idea anche su questo.
Ho scoperto di avere una bacchetta magica, si chiama Attenzione. Ne abbiamo tutti una in dotazione dalla nascita. Imparare ad usarla è buona cosa. So come si fa. Posso insegnartelo.
So che cibo e sesso giocano un ruolo fondamentale. Almeno quanto il Respiro e il Riposo. Ho scoperto che abbiamo poteri magici, possiamo creare alternative dove prima c’erano solo senso di impotenza e frustrazione. Serve cambiare prospettiva e punto di vista. So come si fa. Posso insegnartelo.
Ho scoperto che per cambiare non basta imparare a piangere ma anche a ridere. Farlo contemporaneamente è un esperienza da provare. Anche questo so come si fa. Si fa. Ironia, sarcasmo e le tre lingue che mi blaterano in testa sono gli alleati che preferisco.
Cambiare può essere molto impegnativo e a tratti terrificante, come essere liberi o addirittura felici. È una sfida inevitabile, si può scegliere di affrontarla chiusi in un bozzolo, nascosti dietro un muro insormontabile oppure ad ali spiegate usando il vento per planare.
“Quello che mi è rimasto impresso di Antonia è il suo modo di fare. Il suo modo di farti capire le cose che non vanno bene o le cose che dovresti cambiare. Perché non fa come verrebbe naturale alla maggior parte delle persone: dirtele e basta. No, lei, non te le dice proprio. Queste cose le dici tu. Quello che fa lei è farti ragionare il più possibile, magari prendendo strade lunghissime, che però ti portano tutte ad una sola conclusione. E quella conclusione la dici tu. E questo secondo me è il massimo: non sono parole che hai sentito dire, ma sono parole che hai detto tu, parole che sono nate da te e quindi hanno un peso molto diverso da parole che potresti aver sentito. È questa la grande differenza: è un’idea che nasce dentro di te, un’idea che si è attaccata a te, è una tua idea.” — Roberto
Libertà, me ne sono tanto riempita la bocca senza capire mai cosa fosse veramente, quando più ho pensato di esserlo tanto più quella gabbia invisibile si stringeva, ad oggi la libertà è per me scrivere queste righe con emozione, lacrime e fierezza e con dentro di me un amore mai provato prima. Sono consapevole che questo viaggio che ho intrapreso lo dovrò continuamente aggiornare in base a ciò che riterrò giusto per me nel momento, dovrò sempre curare e amare la mia anima e il mio corpo con questi strumenti che ho costruito e imparato ad usare grazie alla tua guida. [...] ” — Yastine