Tu sei la tua fonte. E' semplice. Non facile.
Per quieto vivere sarebbe meglio non farsi certe domane. Queste domande portano al conflitto con chi sostiene di conoscere le tue risposte giuste.
Le risposte giuste a queste domande sono intime. Nessuno al di fuori di te può sapere quali sono le tue risposte. Inoltre sono mutevoli. Puoi cambiarle! Puoi errare lungo la via!
Io sono la mia fonte. Tu la tua. È semplice. Non facile.
Questo tempo e questo mondo offrono tantissime risposte preconfezionate, così, chi sceglie tra le innumerevoli offerte, ha l’illusione di essere libero evitando di affaticarsi.
La sicurezza prima di tutto, dicono.
Facile viene subito dopo Sicuro.
Eppure, c’è ancora chi si ostina a sentire che gli manca qualcosa, nonostante il tutto e subito, il facile e veloce, il safety first. Robe da matti, follia. Pazzesco vero? L’insoddisfazione deve essere per forza sbagliata, frutto di uno squilibrio da rimettere in riga. Nel tempo in cui:
hai libero accesso a tutto,
se vuoi puoi,
se sei abbastanza evoluto spiritualmente sei anche il creatore della tua realtà (così dicono no?) non c’è molto spazio per essere insoddisfatti, critici, eretici, incontentabili, sempre troppo o troppo poco rispetto al resto che invece è giusto...
(….viviamo il tempo in cui c’è poco spazio per essere)
Eppure, c’è ancora chi non riesce ad adattarsi completamente al mondo fuori, lotta per trovare spazio e pace, sospetta di poter osare l’azzardo di rivolgersi al mondo dentro, sente battere il cuore e dubita. È come essere in guerra con sé stessi, con la propria natura. Rivolgersi all’interno è un atto di coraggio che sosterrò e amerò finché avrò fiato in corpo. Non è per tutti. Significa fermare la guerra fatta per essere giusti, adatti, normali. Rivolgersi all’interno significa essere disposti a lasciare fuori la sicurezza per coltivare la Fiducia (dentro, ovviamente). Non è da tutti. Intraprendere un viaggio del genere non è rassicurante, non è una vacanza organizzata nel minimo dettaglio, il divertimento è tutt’altro che assicurato.
È l’avventura più stimolante, entusiasmante, gratificante e terrificante.
È lanciarsi nel vuoto con il sospetto di avere le ali come paracadute. La prima volta che le sbatti non è descrivibile
È La Sfida, il Gioco, l’Avventura, la Storia…più belle.
E’ pericoloso avventurarsi nel bosco, chi gradisce la sicurezza in cambio della libertà, dovrebbe starmi alla larga. Le offerte di cura e le terapie sono innumerevoli, così come le vie di luce preconfezionate da guru, sciamani, angeli, unicorni, guide, specialisti e l’elenco forse è ancora lungo.
È molto più facile affidarsi a chi ci garantisce di avere le risposte giuste per noi e continuare a fare la guerra al proprio corpo e alla propria anima.
Così fan tanti.
È normale.
Se vuoi la normalità non mi spiego come tu possa avermi letta sin qui. (Cos’è che vuoi?)
L’anima urla usando il corpo come megafono eppure è facilissimo ignorarla.
Si ignora per quieto vivere, perché “non voglio casini” e affini.
Si ignora per paura, è comprensibile.
Si ignora per accidia.
Fermare la guerra che conduciamo quotidianamente dentro di noi è il primo passo nella direzione più gratificante io conosca.
Si fa.
Siamo qui per godere, non per soffrire, tantomeno per espiare o per poltrire.
Questo è quanto ho imparato sin qui.
A cessare la guerra, si finisce per fare l’amore. Ciò che senti è giusto per definizione, anche se non ti piace è importante ascoltare la lezione che arriva da dentro. Tutto ciò che sentiamo è prezioso. Le distinzioni tra positivo, negativo, giusto, sbagliato, sono fuorvianti, logore e dannose.
Nel mio piccolo mondo non esistono emozioni sbagliate o negative. Ho smesso di fare quella guerra lì …il tempo è limitato per tutti e odio sprecarlo.
…Nel mio piccolo mondo il tempo NON è denaro. I soldi sono invece uno strumento prezioso, NON un fine. I proseliti del dio denaro vedono eresia dove altri fiutano libertà.
Nel mio piccolo mondo il lavoro nobilita
il talento esiste - va cercato assiduamente, scovato ad ogni costo e curato ossessivamente-, l’amore si fa e siamo tutti nella stessa barca.
Se il mio piccolo mondo ti attrae, non vedo l’ora d’incontraci: Abbiamo molto lavoro da fare!